MORTA PER UN INTERVENTO ESTETICO: IL DRAMMA DI MARGARETH SPADA
La storia della giovane Agatha Margaret Spada morta per un intervento estetico ha colpito l’opinione pubblica: a soli 22 anni, ha perso la vita a seguito di un’anestesia per un intervento estetico al naso. Pare che fosse allergica a un farmaco, senza saperlo. Si era affidata a un medico trovato su TikTok, e lo studio dei dottori Procopio, dove si è svolto l’intervento, è ora sotto inchiesta.
Per capire i rischi e le responsabilità in situazioni simili, abbiamo intervistato il dottor Rocco Caminiti, chirurgo plastico presso l’Istituto Galeazzi di Milano e la Casa di Cura Caminiti a Villa San Giovanni https://www.roccocaminiti.it/
Dottore, qual è stata la sua reazione alla notizia?
“Il mio primo pensiero è rivolto alla paziente morta per un intervento estetico. Un dramma umano e famigliare per una ragazza così giovane, per un intervento di chirurgia estetica. Come medico, sono fortemente dispiaciuto, addolorato, amareggiato da quanto successo, è una cosa che può succedere: è molto rara, ma può succedere di avere delle complicanze anche importanti in un intervento chirurgico. Questo non significa che l’intervento chirurgico debba essere fatto da chiunque in qualunque posto.”
COSA IMPARIAMO DA QUESTA TRAGEDIA
Questa tragedia ha portato molti a interrogarsi sull’importanza delle strutture adeguate. Cosa possiamo imparare?
“Il fatto di scegliere un chirurgo che opera in uno studio medico o in un ambulatorio porta generalmente a un costo degli interventi basso, ma il rischio delle complicanze è altissimo. Negli studi medici non si fanno interventi chirurgici di nessun genere. Nel caso della ragazza i giornali riportano oggi (vedi articolo ndr) che la ragazza avrebbe dovuto essere sottoposta a rinofiller, un intervento che ha costi molto minori rispetto a quelli pubblicati (600-800 euro rispetto ai 2800 riportati dai quotidiani”.
LO SHOCK ANAFILATTICO IN AMBULATORIO O IN SALA OPERATORIA
Come facciamo a sapere se siamo allergici all’anestetico?
“Quando si fa un intervento, c’è il preoperatorio e le visite con cardiologo, anestesista e chirurgo per indagare anche le allergie più lievi. Anche le più lievi allergie possono nasconderne una più grave. Tuttavia, non ci sono protocolli nazionali per definire se una paziente è allergica o meno. Ma uno shock allergico, in un ambiente protetto, dove c’è un anestesista che protegge le vie respiratorie con intubazione, può essere risolto in maniera tranquilla.”
E nel caso di un intervento ambulatoriale? Come un filler?
“Il filler contiene già una quota di anestetico locale, la lidocaina. Per fare un filler si fa un minimo di anamnesi, mai andata dal dentista? Mai fatto anestesie locali? malattie avute nel passato, se prende o non prende farmaci. Se nel mio studio c’è una reazione anafilattica o allergica lo studio è dotato di farmaci e carrello salvavita ma la soluzione principale è il trasferimento in ospedale com è stato fatto. Difficile che una paziente vada in coma per un CC di anestetico, quando si fa un filler un CC di anestetico è più che sufficiente, bisognerà attendere lo svolgimento delle indagini per dipanare questa situazione ingarbugliata”.
SCEGLIERE IL CHIRURGO SUI SOCIAL
Oggi molti cercano medici sui social. Che consiglio darebbe a chi si affida a TikTok o Instagram per scegliere il chirurgo?
“Seguite i social per la moda o per le vacanze; non è consigliato scegliere un chirurgo dai social. Se siete interessati a un medico trovato sui social bisogna andarci a parlare, pretendendo certe sicurezze e garanzie. Sale operatorie pulite e la presenza di anestesisti e della rianimazione, sono garanzie importanti per la salute.
Vorrei però che passasse un concetto molto importante: quando operava mio nonno a fine ‘800 inizio ‘900, se arrivava qualcuno con un’unghia incarnita infetta e veniva operato, spesso moriva. E 5-8 donne su 10 morivano di parto. I farmaci, come la penicillina, e il progresso tecnologico hanno permesso di operare e curare le persone in sicurezza. Ma questo non significa che non si muoia più: si può morire per un intervento, ed è più facile che avvenga in uno studio che in sala operatoria. Il medico è un uomo che può sbagliare, e non si può far passare il concetto che non si muore più. Si muore anche in sala operatoria.”
Per approfondire https://www.ilsole24ore.com/art/medicina-estetica-sempre-piu-richiesta-AGqN2ra